Toccare il tema dello spreco alimentare nel macro ambito dell’ospitalità vuol dire aprire un capitolo che non ha conclusione: il dibattito è costante e non si limita ai confini del mondo della ristorazione (lo spreco domestico merita una riflessione a sé).
I dati sullo spreco alimentare in Italia parlano di 220 mila tonnellate di cibo buttato ogni anno, con un conseguente spreco di 15 miliardi di euro, numeri che è impossibile ignorare.
La mia esperienza in qualità di consulente nel mondo food&wine mi dà coscienza di quanto sia importante sensibilizzare e formare lo staff su questo tema.
Proprio qualche giorno fa, mi è capitato di “salvare” dallo spreco gli steli di un ortaggio, ottimi per un brodo e chissà per quanti altri usi: stavano per finire nella pattumiera della cucina di un cliente.
Vi porto questo esempio concreto per evidenziare la necessità di un training della brigata di cucina ai diversi usi delle materie prime e all’ottimizzazione di tutte quelle parti edibili di un alimento troppo spesso ignorate o sottovalutate.
L’educazione del consumatore è un allenamento da incentivare e in questo, il mondo della ristorazione può dare una spinta di grande valore.
Ad esempio, è interessante l’iniziativa che lo chef Massimo Bottura porta avanti in collaborazione con l’associazione Food For Soul: per sostenere la missione globale volta a ridurre gli sprechi alimentari e ispirare uno stile di alimentazione salutare, è nata la serie “Why Waste?” in cui Bottura e gli chef del Gruppo Francescana raccontano come preparare pasti deliziosi dando una seconda vita agli scarti alimentari.
Sono piccoli passi capaci di innescare un meccanismo virtuoso per l’ambiente, per l’economia, per la società tutta.
La mia esperienza di consulente e formatrice nel food&wine mi ha permesso di sviluppare numerosi progetti con uno sguardo specifico rivolto alla cucina circolare.
Se siete professionisti del settore, contattatemi compilando il form, mi piacerebbe confrontarmi con voi per trovare nuove soluzioni per la vostra attività, insieme.